mercoledì 25 agosto 2010

ma tu, chi ti credi di essere?

Eccomi ritornata dalle ferie. Mi risparmierò il resoconto cronistico della mia splendida settimana a Hvar, ma il primo post del dopo vacanze non poteva bypassare del tutto il mio vissuto degli ultimi 10 giorni. Ed è per questo che mi ritrovo a ragionare su un tema che ho sentito molto dibattere tra i miei amici, ovvero: sappiamo giudicare ciò che è frivolo? Sappiamo distinguere una persona superficiale da una persona che non lo è?
Inutile raccontare che ogni qualvolta si affrontava l'argomento, mi sentivo catapultata all'interno di uno pseudo dialogo platonico dove i più facevano a gara per dare la propria definizione.
Il primo passo fu quello di passare in rassegna tutte le cose che sono giudicabili come frivole, come se la superficialità fosse un attributo sostanziale di una cosa piuttosto che di un'altra. Il secondo invece, forse più acuto ma che non tutti furono in grado di seguire, fu quello di attribuire la qualità di "frivolo" a seconda delle motivazioni che spingevano un certo atteggiamento o una certa persona a una certa cosa. E inevitabilmente il terzo tragico passo era quello di infilare esempi di casi specifici e di persone conosciute... niente di più sbagliato, secondo me, se il vero intento è definire oggettivamente qualcosa.
Sia che si parli di chirurgia estetica, che di calcio, di videogames o di moda, di TV o di politica, vedere attorno a me persone così sicure delle proprie idee mi ha molto stupito... effettivamente anche io ero così fino a qualche anno fa, ma le esperienze di vita mi hanno insegnato a trattare con molta più umiltà le mie idee, i miei pensieri (saggio è colui che sa di non sapere, diceva Socrate) e i miei giudizi. Sì, anche i miei giudizi, perchè non sono stata mai d'accordo con chi dice che sia sbagliato giudicare... E perchè? Kant diceva che il giudizio è l'unione di un predicato ed un soggetto tramite una copula. Giudicare vuol dire dunque pensare, esprimere una propria idea su un qualcosa. Cosa ci sia di sbagliato in questo, non l'ho mai capito. Non è il giudizio che mi spaventa... piuttosto è la sentenza!
Comunque, tornando alla definizione di ciò che è frivolo... le due maggiori difficoltà che mi è sembrato rilevare nel corso della discussione riguardavano l'accezione neutra o negativa dell'attributo "frivolo" e il classico corto  circuito in cui cadono tutti coloro che non hanno troppa dimestichezza con la filosofia :) ...ossia la distinzione della parte con il tutto. Il fatto che io sia frivolo in alcuni campi della vita, mi rende una persona completamente frivola, ovvero una brutta persona? E' possibile essere superficiali per alcuni versi, ma molto profondi per altri?
...e tu come sei? :)

4 commenti:

  1. Troppi bla bla bla e pochi punti esclamativi ;) Io non so cos'è frivolo o non lo è in assoluto. Ma le più grandi cose sembrano frivolezze, invece cambiano il mondo: come un minuscolo seme che scivola tra le mani, ma in terra crea una prepotente vita, essenziale!

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  2. In realtà nelle discussioni che ho sentito i punti esclamativi erano fin troppi... per questo ho sentito l'esigenza di scrivere queste righe. Credo che molte persone dovrebbero fermarsi a riflettere sulla validità delle proprie convinzioni... meno punti esclamativi insomma, più punti interrogativi io direi :)

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  3. Spesso le domande giuste sono suggerite da risposte sbagliate ;P

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